Official Topic: Serie A (pallacanestro)Campioni d'Italia 2018-2019: Reyer Venezia Mestre

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    Per chi non lo sapesse James White di Reggio Emilia è questo:

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    Serie A, la ricetta di Renzi
    Petrucci: "Nazionale fondamentale"

    Milano, 09 ottobre 2013

    Presentato a Bologna il campionato che inizierà domenica. Le richieste del presidente della Lega e le puntualizzazioni del numero uno federale

    Valentino Renzi (sin) e Gianni Petrucci . Ciam/Cast
    Valentino Renzi (sin) e Gianni Petrucci . Ciam/Cast

    Modificare la Legge 91 sul professionismo sportivo, avere una legge sugli impianti e applicare anche al basket del cosiddetto Lodo Petrucci che, in caso di esclusione dai campionati professionistici di una società di calcio per motivi finanziari consente di non disperdere il patrimonio sportivo cittadino. Sono questi, alla vigilia della stagione numero 92 del primo campionato di basket nazionale, gli auspici del presidente della Lega Basket, Valentino Renzi. "Vorremmo una nuova legge 91 - spiega alla presentazione del campionato che scatterà domenica - che tuteli il professionismo in maniera diversa. Considerando i tempi attuali e i cambiamenti economici è diventata una esigenza visto che permangono vincoli del passato in un mondo cambiato. Un altro aspetto da trattare è quello della legge sugli impianti sportivi. Quanto meno per poterli ristrutturare, non dico ricostruirli: i tempi politici sono lunghissimi. Inoltre, argomenta ancora Renzi "è venuto il momento di adattare il lodo Petrucci al basket per far sì che piazze storiche non scompaiano dal mondo della pallacanestro". Quanto al basket giocato, puntualizza il presidente della Lega «ci siamo lasciati con dei playoff interessanti, una grande presenza di pubblico e una audience che non si vedeva da tempo.

    Pianigiani, Petrucci e Renzi. Ciam/Cast
    Pianigiani, Petrucci e Renzi. Ciam/Cast

    PETRUCCI — Il nome di Daniel Hackett, fresco Mvp della Supercoppa vinta ieri da Siena contro Varese, il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, non lo pronuncia ma dal palco dell'Arena del Sole torna, più o meno direttamente, sul no del giocatore alla Nazionale la scorsa estate. "Chi non indossa la maglia della Nazionale non è che sia un nessuno, ma è quella maglia che ti definisce un campione perché quando si indossa la maglia del tuo Paese si va al di là di ogni risultato: non voglio fare polemica ma è un credo che avrò fino a che sarò presidente della Federazione". "tre trofei per Mister Nessuno - aveva detto Hackett a fine gara, riferendosi a delle recenti dichiarazioni di Petrucci - non è male".

    CONSACRAZIONE — "La mia - ha poi aggiunto Petrucci - non è una polemica, è una cosa che sto dicendo da trenta anni. Sono stato, per mia fortuna, a contatto con i più grandi campioni dello sport italiano, parlate con tutti quanti ma la risposta è quella: vincere un campionato italiano, una Coppa, una Supercoppa è bello ma il massimo lo raggiungi solo indossando la maglia del tuo Paese. Non lo dico per polemica: tutti i giocatori italiani sono e saranno da me tutelati. Non lo dice Petrucci, lo dicono il buon senso e la realtà: se non vinci con il tuo Paese, sì, sei bravo ma non sei al massimo"

     
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    2013/2014



    La canotta :sbav: .
    Marques Green potrebbe fare uno di quei cosi a Space Jam, gli sta tre volte. Il biondino vicino a Drake Diener e il tipo vicino a Marques Green sono nuovi, non li conosco :peo:
     
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    Venezia e le sue scommesse
    E' una Reyer tutta nuova

    Milano, 10 ottobre 2013

    L'Umana di Mazzon, alla terza stagione in A, conferma solo Rosselli e Magro e punta su Smith e Taylor, capocannonieri degli ultimi due campionati

    Andre Smith, 28 anni, con Andrea Mazzon. Ciam/Cast
    Andre Smith, 28 anni, con Andrea Mazzon. Ciam/Cast

    Squadra rivoluzionata, tessere-boom. Terza stagione di fila in serie A per la Reyer, evento che non accadeva dal triennio 1986-1989, ma nel segno della continuità tecnica di Andrea Mazzon, mentre alla fine degli Anni 80 sulla panchina granata si alternarono Zorzi, Skansi e Calamai. Chiuso il ciclo di Alvin Young e Keydren Clark, l’Umana ha confermato solo Guido Rosselli, neocapitano, e Daniele Magro del roster della passata stagione, ma punta ancora una volta ai playoff, magari sognando di andare oltre ai quarti di finale degli ultimi due campionati, dove la marcia fu arrestata prima da Milano e poi da Varese.

    PASSIONE — Squadra rivoluzionata, ma scelte apprezzate dai tifosi tanto che la campagna abbonamenti “doppiA Avventura”, che ha puntato sul fatto che la Reyer sarà l’unica società in Italia ad avere entrambe le squadre in serie A dopo la promozione del quintetto femminile di Andrea Liberalotto, ha visto ben 4052 tessere sottoscritte. Un dato eclatante, anche se bisogna ricordare la connotazione particolare della campagna abbonamenti della Reyer visto che la tessera Fidelity non è un abbonamento vero e proprio, ma dà diritto a coloro che l’hanno sottoscritta di godere dell’acquisto in prelazione e a prezzo scontato dei biglietti per le partite della squadra maschile e l’ingresso gratuito per le gare della squadra femminile. Ricordando che la capienza del Taliercio è di 3507 posti, quindi qualcuno rischia seriamente di rimanere fuori, a testimonianza di quanto stia diventando stretto per la Reyer l’impianto di via Vendramin.

    NOVITA' ASSORTITE— Arrivato nel gennaio del 2010 per sostituire Sandro Dell’Agnello in LegaDue, Andrea Mazzon è l’allenatore di più lunga militanza nella stessa squadra dopo Sacchetti a Sassari e riparte con 132 presenze in gare ufficiali alla guida della Reyer, il tecnico più longevo della presidenza Brugnaro. L’Umana, unica squadra a dare 3 giocatori alla Nazionale di Simone Panigiani (Vitali, Rosselli e Magro), è ritornata alla formula 5+5, affiancando a Rosselli e Magro due playmaker italiani, come Jacopo Giachetti e Luca Vitali, altra scommessa estiva della coppia Casarin-Mazzon, puntando sul lancio dei giovani della squadra vice campione d’Italia under 19, come Nicola Akele o Giulio Zennaro. La Reyer ha riportato in Italia da Samara (Russia) l’ala-pivot Andre Smith, ma anche prelevato da Reggio Emilia la guardia Donell Taylor, vale a dire i capocannonieri della serie A delle ultime due stagioni. Sotto canestro punta sull’atletismo di Tony Easley, assai diverso rispetto a Eric Williams, sulla definitiva consacrazione del croato Hrvoje Peric, infine l’altra scommessa, l’ala Nate Linhart, mvp nel suo ruolo nel campionato tedesco. Michele Contessa

     
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    Al via la serie A 2013-14
    LIVE: partite in tempo reale

    Milano, 13 ottobre 2013

    Dalle 18.15 sette partite in contemporanea con Brindisi-Milano e Siena-Cremona. Alle 20.30 il posticipo Sassari-Bologna

    Prima giornata del campionato di serie A 2013-214 con sette partite in contemporanea e il posticipo Bologna-Sassari alle 20.30 in diretta su Raisport 1.

    Brindisi-Milano ore 18.15 (pronostico lettori : Brindisi 18,1%; Milano 81,9%)

    Siena-Cremona ore 18.15 (pronostico lettori: Siena 95,4%; Cremona 4,6%)

    Montegranaro-Roma ore 18.15 (pronostico lettori: Montegranaro 23,5%; Roma 76,5%)

    Varese-Reggio Emilia ore 18.15 (pronostico lettori: Varese 76,9%; Reggio Emilia 23,1%)

    Avellino-Pesaro ore 18.15 (pronostico lettori: Avellino 71%; Pesaro 29%)

    Caserta-Venezia ore 18.15 (pronostico lettori: Caserta 45,3%; Venezia 54,7%)

    Cantù-Pistoia ore 18.15 (pronostico lettori: Cantù 93,9%; Pistoia 6,1%)

    Bologna-Sassari 20.30 (pronostico lettori: Bologna 68,2%; Sassari 31,8%)

     
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    La Dinamo è su Rai Sport 1. Partita complicata alla prima in trasferta, speriamo bene.
     
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    Forza ragazzi, almeno 'sta domenica pomeriggio prende un minimo di senso.
     
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    E ANDIAMO.
    Che sofferenza però seguire le partite su Radio 1 :asd:.
    RL6RYH4
    :mki:.
     
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    Serie A, Brindisi-Milano 88-80: Langford 29, Gentile espulso

    Brindisi, 13 ottobre 2013

    L'Enel sorprende una rimaneggiata EA7 che inizia male ll campionato: il neo-capitano cacciato per proteste nel finale

    Alessandro Gentile espulso all'esordio da capitano. Ciam/Cast
    Alessandro Gentile espulso all'esordio da capitano. Ciam/Cast

    Parte come aveva finito la stagione, Milano. Male, malissimo, per un k.o. meritato contro Brindisi che vince 88-80 e dimostra quanto di buono aveva fatto vedere in precampionato. Si comincia e l'Olimpia ha il volto degli anni scorsi: molle, sciatta, assente in difesa dove gli attaccanti brindisini (Dyson super) fanno la differenza. Banchi (che deve fare a meno di Kangur e Gigli) parte col quintetto piccolo, Moss da numero quattro tattico e il solo Samuels a dare sostanza sotto i tabelloni. Sostanza per modo di dire, perché il bambinone giamaicano va in sonno profondo, Gentile commette due falli dopo 4', Langford e Jerrells manco prendono il ferro, il +10 (20-10) dell'8' va finanche bene a Milano che torna dentro il match con 5 punti di fila di Langford, mentre l'ex Bulleri si procura due falli d'astuzia.

    RIMONTA E TECNICI — Non finisce l'opera, Bullo. Completa un gioca da quattro punti (tripla più libero), mentre un 2+1 di Aminu lancia l'Enel al massimo vantaggio (32-21 al 14'). Qui, la partita svolta. In coincidenza del terzo fallo di Wallace e dei 22 punti dell'EA7 in 15'. Break di 10-0 con 7 punti di Moss che portano il 35-38 a -1'20" dalla sirena. Il terzo fallo di Dyson e i liberi di Melli e Langford mandano Milano al riposo lungo avanti 37-41. Da segnalare lo sparacchiamento delle due squadre dai 6,75: 2/14 Brindisi, 3/11 Milano. Il rientro in campo, per la squadra ospite, non è dei migliori. James piazza due giochi di fila da tre punti, Moss cerca sempre di metterci una pezza ma Wallace e Langford commettono due ingenuità, ossia consegnano la palla all'arbitro dopo un canestro: è fallo tecnico, il regolamento parla chiaro.

    BRINDISI VOLA, GENTILE ESPULSO — Tenta di scappare, Brindisi (56-51), ma non ha fatto i conti con Langford: gli 11 punti di fila dell'esterno statunitense (che tocca quota 22) tengono in vita Milano: è 61-58 al 30'. L'inizio dell'ultima frazione è ancora un dramma, per l'EA7: il martellamento brindisino è impressionante, alla festa partecipano Dyson, Campbell e Todic, il cui canestro da sotto al 35' manda l'Enel al massimo vantaggio (77-64). Un tecnico fischiato a Bucchi non cambia le carte in tavola, Moss e compagni non ne hanno più per trovare l'ennesima rimonta, la tripla di Todic dell'84-75 a due minuti dalla sirena è fondamentale, anche se il 2/2 dalla lunetta di Moss a -1'03" mette i brividi (84-80). Gentile sbaglia la tripla del -1, Dyson sul rovesciamento chiude i conti con il 2+1 dell'87-80, Gentile (nuovo capitano) viene espulso da Lo Guzzo per proteste. E i 3.500 del Palapentassuglia possono fare festa.

     
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    Si parte, forza ragazzi. Pronte le bestemmie per i telecronisti Rai naturalmente :ahsisi: .
     
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    CITAZIONE (traƒalgar. @ 13/10/2013, 20:35) 
    Si parte, forza ragazzi. Pronte le bestemmie per i telecronisti Rai naturalmente :ahsisi: .

    Ma non sono neanche malaccio, quello tecnico ne sa. Non sono Buffa e Tranquillo, ma non c'è nessuno paragonabile a loro.

    Che tristezza il Palazzetto vuoto.
     
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    Siena e Varese sul velluto
    Colpi esterni di Roma e Pesaro

    Milano, 13 ottobre 2013

    1° turno: i campioni d'Italia escono alla distanza contro Cremona, i lombardi liquidano Reggio Emilia. L'Acea in volata sul campo di Montegranaro e i marchigiani ad Avellino. Ok Cantù, Caserta abbatte Venezia

    Prima giornata del campionato di serie A 2013-2014 con sette partite in contemporanea e il posticipo Bologna-Sassari alle 20.30 in diretta su Raisport 1.

    Siena-Cremona 97-82
    Trascinata dal talento puro di Kim English, la Montepaschi stordisce di canestri Cremona. Brava a restare aggrappata alla gara fino al terzo quarto con Rich e Spralja, la Vanoli non ha tenuto alla distanza il ritmo dei campioni d’Italia, che hanno avuto qualità anche da Carter, Green, Nelson e Hunter, per citare solo chi ha chiuso in doppia cifra. Cremona sta in partita a lungo. Lo fa cavalcando la doppia dimensione di Spralja, cui Siena concede troppo spazio da oltre l’arco, e attaccando bene sui giochi a due per innescare Kelly e non solo. Mai oltre il +5 nel primo quarto, la Montepaschi si regge sulla sapienza di Nelson prima che entri in ritmo Kim English, che infila 17 punti di puro talento e naturalezza con 7/8 al tiro soprattutto da fuori nel giro di 13’. E’ lui a dare una marcia in più da metà secondo quarto, quando allunga senza strappi ma semplicemente tenendo ritmi offensivi altissimi (al riposo 60% da due e 45% da tre) che neppure la prolifica Vanoli sostiene, fino al picco del 50-38 al 19’. Col risveglio di Woodside e, soprattutto, di Rich Cremona si tiene in gara, torna al massimo a -6, ma i cambi difensivi di Siena sono sempre difficili da attaccare e neppure il passaggio a zona funziona. Anzi: due triple di Carter, mister utilità, e altrettante di Nelson, enciclopedico anche a rimbalzo (15 catturati), per toccare il 66-54 al 26’, che diventa 80-64 al 31’ quando ormai per la Vanoli hanno ceduto gli argini. English e ancora Carter fanno toccare a Siena anche il 92-70 al 36’. (Giuseppe Nigro)
    Siena: English 22, Carter 18, Green 12, Hunter 12, Nelson 12
    Cremona: Rich 25, Spralja 17, Woodside 14

    Montegranaro-Roma 75-78
    Inizia con il piede giusto il cammino della nuova Acea che esce vittoriosa dal Palasavelli grazie a un finale dove a decidere sono stati i dettagli. Poteva essere decisiva la rimessa sbagliata da Goss a 8” dalla fine. Decisivo è stato l'errore al tiro dai 6,75 di Mayo (solo ferro per lui) a 4” dalla fine con Roma avanti di due. Hosley fa 1/2 dalla lunetta, regalando speranza a Montegranaro, ma Sakic sbaglia a sua volta e per la Sutor il ritorno a Porto San Giorgio è amaro. Il match fatica a decollare con diversi errori da una parte e dall'altra poi Roma fa valere sotto i tabelloni la fisicità di Mbakwe, spesso lasciato solo così Roma si porta avanti 2-8 al 3'30". Montegranaro rientra grazie alla buona cooperazione tra Sakic e Mazzola e torna a -2 (13-15 al 7'). Una rimonta vanificata dai capitolini grazie alla precisione dall'arco di D'Ercole e Hosley che riportano nuovamente Roma avanti fino al 23-15. Nel secondo quarto la musica non cambia e il mini parziale di 8-4 per l'Acea costringe coach Recalcati al time-out (24-35 al 13'). L'assenza di un giocatore come Mardy Collins si fa sentire, ma la scossa arriva lo stesso con l'aggressività in difesa di Mazzola e le giocate offensive di uno strepitosi Mayo (già sedici punti nei primi 20'). Le due triple consecutive del playmaker statunitense lanciano la rimonta gialloblù con un 13-4 (39-41 al 18'), quindi sono Skeen e Sakic a completare l'opera per il sorpasso (45-44 all'intervallo). E' l'inizio di una nuova partita. Da una parte Sakic, dall'altra Baron tengono in equilibrio il match. La schiacciata di Eziukwu riporta avanti Roma (52-55), ma è sempre il croato ad impattare per i gialloblù (57-57 al 29'). Nell'ultimo quarto Goss è spettacolare quando segna sei punti di fila e firma il 67-72 al 36'30”, però ancora Sakic la riprende. Nel finale la Sutor sbaglia troppo e i due punti in palio prendono la via della capitale. (Aaron Pettinari)
    Montegranaro: Mayo 21, Sakic 18, Cinciarini 14
    Roma: Hosley 19, Goss 17, Mbakwe 11

    Varese-Reggio Emilia a 83-64
    Serve un tempo allaa Cimberio per liberarsi dei fantasmi di un inizio di stagione con più bassi che alti. Guidata da capitan Ere (29 di valutazione con 9/13 al tiro), la squadra di Frates ha svoltato dopo l’intervallo e con quattro giocatori in doppia cifra ha messo sotto una Reggio Emila che s’era presentata sul neutro di Casale con l’ambizione di fare uno sgambetto ai semifinalisti dello scorso anno. Ambizioni confermate in apertura con le rapide percussioni di White che, insieme alle penetrazioni di Cinciarini, evidenziavano i limiti di una difesa Cimberio ancora da registrare (1-7 al 1’30”). Le iniziative di Coleman rimettevano in sesto un quintetto che trovava anche un vantaggio minimo grazie a una tripla di Polonara (8-7 al 3’30”). Con Hassell ed Ere inizialmente in difficoltà, Varese peccava di gioco interno, mentre le folate di Bell permettevano alla Grissin Bon un break di 9-0 per chiudere il primo quarto sul + 7 (20-13 al 10’). Rush sul parquet aumentava la pericolosità perimetrale di una Cimberio che con tre triple consecutive ritrovava la parità sul 22-22 al 13’. Restavano i problemi di un Hassell (-5 di valutazione nel primo tempo) latitante dentro l’area e un Clark che da tiratore faceva ancor peggio (1/7 dal campo e 2 palle perse nei primi 20’): la conseguenza era che Reggio Emilia, sempre capace di distribuire bene le responsabilità in attacco, riprendeva il controllo della partita in vista dell’intervallo lungo (33-41 al 19’30”). Quando capitan Ere, con una striscia di cinque punti, offriva nuovi sbocchi all’attacco Cimberio (41-43 al 22’30”), anche Coleman trovava spazio per le sue percussioni e Hassell poteva farsi luce vicino all’anello: il parziale era di 17-6 (50-47 al 26’) per una Cimberio che costringeva Minetti al suo primo time-out. Per qualche istante la partita correva sul filo dell’equilibrio con i canestri di Antonutti e Filloy che ridavano fiato a una Grissin Bon alle prese con il quarto fallo di White (2 sfondamenti consecutivi). Non bastava perché Ere dimostrava di sapere quando la sua squadra ha bisogno della sua leadership: dal capitano arrivavano palle recuperate in difesa, punti ma anche passaggi dentro l’area ben sfruttati da Scekic e De Nicolao. In un attimo il vantaggio di Varese s’allungava fino alla doppia cifra (+ 10 sul 70-60 al 37’42”) prima di un finale ancora segnato dai gran canestri di Ere. (Antonio Franzi)
    Varese: Ere 25, Polonara 13, Coleman 11, Hassell 11
    Reggio Emilia: Bell 10, Cinciarini 10, White 10

    Avellino-Pesaro 77-80
    Musso, chi era costui? Se lo chiederà a lungo il pubblico irpino. L’italo-argentino è il volto operaio di una Pesaro che esce vincitrice con merito anche grazie alle sue tre triple nell’ultimo quarto. Sul fronte irpino, l’assenza di Ivanov è solo una parziale scusante per una formazione non sufficientemente aggressiva in difesa e in difficoltà a rimbalzo. Il +12 a rimbalzo a favore degli ospiti è stata una delle chiavi della sfida ma non la sola. Gli slalom di Trasolini, le giocate di Turner hanno fatto male come le iniziative di Amici. Se poi Dean ha sfigurato al cospetto dell’immarcescibile Young ecco che il risultato non sorprende più di tanto. Del resto l’incipit aveva lanciato chiari segnali. Pesaro va subito in fuga (16-5 al 5’). Anosike ha buon gioco su Thomas, Turner conferma le convincenti indicazioni del precampionato mentre Trasolini e Amici infilano sistematicamente la difesa irpina. Una tripla di Hamilton vale il massimo vantaggio (23-11 all’8’). Il gap non scompone Avellino che, nonostante un Lakovic non al top, si affida alla classe di Hayes, alla verve di Cavaliero ed alla precisione da oltre l’arco dello specialista Richardson. Si viaggia a strappi: la Sidigas impatta in un amen (25-25 al 12’), Pesaro risponde con un contro parziale di 8-0. I padroni di casa mettono la freccia in avvio di ripresa con una tripla del positivo Cavaliero e con quattro canestri di fila di Thomas. Ai biancoverdi però manca il killer instinct. Young annulla l’inerzia a favore degli irpini con un una tripla più aggiuntivo ai danni di Lakovic. Avellino scherza con il fuoco e non morde in difesa. Musso ne infila tre da oltre l’arco (71-74 al 37’). L’ultimo vantaggio interno è firmato da una tripla di Hayes, ma la difesa di casa non tiene gli uno contro di Young che porta a scuola i dirimpettai confezionando il successo nell’ultimo giro di lancette. (Massimo Roca)
    Avellino: Hayes 18, Thomas 15, Cavaliero 12, lakovic 12, Richardson 12
    Pesaro: Trasolini 18, Turner 18, Musso 16

    Caserta-Venezia 84-65
    Comincia nel migliore dei modi il campionato della Pasta Reggia. In un Palamaggiò messo a nuovo va in scena il primo successo di Lele Molin da capo allenatore in Serie A. La Juve vince con tanta difesa e dà spettacolo in contropiede, la Reyer non riesce a fermare l’impeto dei bianconeri nemmeno con le difese a zona, e appare ancora lontana dalla forma migliore. La Juve si presenta al suo nuovo pubblico con tre alley oop nelle prime cinque azioni, con Hannah e Moore a mettere in difficoltà la difesa dell’Umana (10-8 al 2’). Allora Mazzon prova a fermare subito l’ondata bianconera con la zona che limita i danni in difesa (15-12 alla prima sirena). Poi il secondo quarto devastante dei padroni di casa: 30 punti segnati, solo 15 concessi, ma soprattutto sei triple a segno, equamente distribuite, tra Hannah, Roberts e Scott, e tanta difesa. Si va all’intervallo sul +18 (45-27). Nella ripresa la musica non cambia: i bianconeri toccano il +21 con Moore, innescato perfettamente da Hannah; la Reyer accorcia (57-41) grazie a due falli tecnici fischiati a Roberts e Michelori (saranno 4 in totale tra le due squadre, e 3 gli antisportivi, nonostante una gara tutt’altro che cattiva). Nell’ultimo quarto la prevedibile flessione dei padroni di casa permette all’Umana avvicinarsi (71-57), ma Molin ferma tutto col timeout e al rientro in campo Brooks e Vitali mettono il punto esclamativo sulla vittoria finale. (Giuseppe Bernardo)
    Caserta: Moore 17, Roberts 15, Scott 13
    Venezia: Peric 12, Smith 11, Giachetti 10

    Cantù-Pistoia 87-77
    Il futuro societario sarà anche un'incognita, ma il presente per la Pallacanestro Cantù è di assoluta concretezza. Vince la formazione di Sacripanti, contro una Giorgio Tesi Group mai doma, una gara che per molti dei protagonisti ha avuto un sapore particolare. Per contro Pistoia, sprofondata a -18 (58-40 26'49”), ha saputo trovare le forze e il carattere per provare a riequilibrare le sorti di una gara apparentemente segnata. Con Wanamaker (25 di valutazione), il migliore nelle fila dei toscani e protagonista di canestri importanti all'inizio e con Gibson impreciso da due punti ma determinante negli equilibri della squadra. “Ero emozionato sedendomi nuovamente sulla panchina di Cantù - il commento di un perfezionista Sacripanti a fine gara -. Ci sono dei particolari sui quali dobbiamo lavorare. Abbiamo giocato per lunghi tratti senza i nostri due centri perché Cusin non è entrato per il problema alla caviglia e Uter ha subito commesso due falli. Siamo stati bravi anche se potevamo chiudere la partita ben prima. Aesso resettiamo tutto e pensiamo all'Eurocup in programma mercoledi sera". Pistoia ha trovato risposte importanti alla prima in serie A dopo 14 anni. “Difficile pensare di strappare due punti in casa di una squadra importante come Cantù - commenta Paolo Moretti a fine gara - . La prima cosa che dobbiamo fare è cercare quella continuità che abbiamo avuto solo parzialmente”. (Pietro Terraneo)
    Cantù: Ragland 25, Jenkins 19, Aradori 15
    Pistoia: Wanamaker 20, Gibson 19, Daniel 14

     
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    La Virtus Bologna sta giocando meravigliosamente, noi dopo il secondo quarto abbiamo cominciato a sbagliare troppo. Spero sia la solita Dinamo delle rimonte all'ultimo quarto :asd: ma non la vedo bene. Linton Johnson non mi sta piacendo.
     
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    Vabbè, onore a Bologna che ha fatto un'ottima partita. Bisogna trovare il giusto equilibrio con i nuovi acquisti se si vuole continuare sulla scia degli anni passati, perché Caleb Green e Linton Johnson non mi sono proprio piaciuti, Marques Green e Thomas così così. Travis e Drake hanno potuto fare poco.

    Alla prossima non accetto sconfitte, la prima al PalaSerradimigni contro le merde di Cantù.

    Difensivamente facciamo pena come al solito, non riusciamo a colmare questa lacuna.
     
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    Bologna comunque sembra proprio ben assortita, sia a livello atletico (ritmo+centimentri, quant'è lungo quel Jordan) sia tecnico.
    La gara si è rotta nel 3/4 e la difesa di Sassari non ha permesso la rimonta nel quarto finale.
     
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628 replies since 9/8/2013, 13:46   6061 views
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