Cagliari CalcioPagina ufficiale con notizie e aggiornamenti sul Cagliari

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    Il Cagliari Calcio è la maggiore società calcistica di Cagliari e della Sardegna. Fu fondata nel 1920 e dalla stagione 2004-2005 milita in Serie A.

    Ha vinto, prima squadra del mezzogiorno, il campionato italiano di Serie A nel 1969-70 dopo aver raggiunto la seconda posizione nella stagione 1968-69. Ha raggiunto il 2º posto nelle finali con "torneo all'italiana" della Coppa Italia 1968-69, ed ha vinto la Coppa Italia Serie C nella stagione 1988-89. In campo europeo ha raggiunto gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni (edizione 1970-71) ed è stato semifinalista della Coppa UEFA 1993-94.

    Il club è iscritto per la 33ª volta al campionato nella massima serie, risultando così la seconda formazione del Mezzogiorno d'Italia, dopo il Napoli, per numero di partecipazioni in Serie A. Inoltre il Cagliari è al 14º posto su 60 squadre nella classifica perpetua della Serie A.

    Il giocatore simbolo del club, Gigi Riva, è tuttora capocannoniere della Nazionale italiana di calcio con ben 35 reti in 42 partite, ed è stato per 3 volte capocannoniere della serie A.


    Edited by » Giallorosso - 12/9/2012, 08:35
     
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    26/06/12 - 12.24

    E' il giorno di Avelar?

    Oggi dovrebbe essere finalmente il giorno di Danilo Avelar al Cagliari. Il 23enne brasiliano è sbarcato a Elmas domenica notte e nella giornata di ieri si è sottoposto alle visite mediche. Per quest'oggi è atteso l'arrivo dell'agente del giocatore, che dovrebbe portare con sè il via libera del Karpaty Lviv, il club ucraino che chiede 2 milioni per lasciar partire il giocatore, che si è già accordato col Cagliari. I rossoblù hanno infatti il sì di Avelar, per un triennale.

    Alberto Masu




     
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    DALLA SEDE

    10/07/12 - 20.45

    Canini per ora non si muove

    In attesa di sbloccare l'operazione del passaggio al Genoa, c'è anche Michele Canini tra i convocati che domani, entro le 19.30, dovranno trovarsi ad Assemini per l'inizio della nuova stagione. Da giovedì due allenamenti al giorno, fino a sabato 21, quando il Cagliari giocherà contro la Rappresentativa Universitaria la prima partitella del nuovo anno. Nel gruppo dei convocati manca ancora il brasiliano Avelar, in attesa che si completi l'operazione dell'acquisto dagli ucraini del Karpaty. E dopo 8 stagioni, manca anche Alessandro Agostini, che la società ha deciso di lasciar andare. Questo l'elenco dei convocati. PORTIERI: Agazzi, Anedda, Avramov, Vigorito DIFENSORI: Ariaudo, Astori, Canini, Del Fabro, Murru, Perico, Pisano, Rossettini CENTROCAMPISTI: Conti, Cossu, Dessena, Ekdal, Eriksson, Nainggolan, Piredda, Sampaio ATTACCANTI: Ibarbo, Larrivey, Nenè, Pinilla, Ribeiro, Sau.

    Alberto Masu




     
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    Avelar: «Cagliari occasione d'oro»
    Il difensore: «Ho detto sì a questa piazza perchè a detta di molti era l'ambiente ideale per un giovane come me che vuole farsi strada in uno dei tornei più importanti del mondo»

    Giovedì 19 Luglio 2012



    CAGLIARI - "Quella di Cagliari e della Sardegna è stata una scelta fortemente da me voluta, a parte l'ammirazione che ho per il campionato italiano, dove volevo approdare ad ogni costo". Si presenta così Danilo Avelar, difensore esterno sinistro, brasiliano, ultimo arrivato in casa rossoblù. "Ho detto sì a questa piazza - ha sottolineato nella prima conferenza stampa della sua avventura italiana - perchè a detta di molti era l'ambiente ideale per un giovane come me che vuole farsi strada in uno dei tornei più importanti del mondo: tutto questo prima della visita delle scorse settimane quando sono stato colpito dalla struttura societaria, dall'ambiente e soprattutto dal fatto che il presidente in persona si sia scomodato per portarmi qui". Avelar è chiamato a raccogliere l'eredità di Alessandro Agostini, padrone della faccia sinistra negli ultimo campionati. "Se il mister riterrà di utilizzarmi - ha detto - sarò pronto all'impegno reso ancora più gravoso dal fatto che dovrei sostituire un giocatore di valore che per anni è stato una delle bandiere della società e del tifo locale. Le mie caratteristiche tecniche mi vedono prevalentemente impegnato a sinistra, in posizione difensiva, ma credo di poter rendere anche in fase offensiva visti i miei trascorsi in Brasile da centrocampista".
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    Cagliari, dalla Reggina arriva Camilleri
    Nuovo rinforzo per gli isolani, arriva il difensore classe '92
    Venerdì 20 Luglio 2012

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    CAGLIARI - Nuovo rinforzo per il Cagliari: dalla Reggina arriva il difensore Vincenzo Camilleri, classe '92. Il giocatore si è già aggregato ai compagni di squadra nel ritiro di Assemini. Camilleri, alto 1.91 per 77 chili, ha esordito in Serie A con la casacca della Reggina il 19 aprile 2009, in Atalanta-Reggina per totalizzare un altro gettone di presenza nell'ultimo turno di quel campionato in Reggina-Siena. Nell'agosto 2010 è stato ceduto alla Juventus: in bianconero ha disputato due gare in Europa League, contro Lech Poznan e Manchester City. Rientrato alla Reggina, è stato ceduto in prestito al Feralpisalò, in Prima Divisione.
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    Cagliari sposta Cossu per il 4-3-3
    Le scommesse sono Sau e Avelar

    Cagliari, 22 agosto 2012

    PRESENTIAMO LE 20 DI A Ficcadenti ha cambiato il modulo e "abolito" il trequartista: "Salvezza la meta minima, ma io non mi accontenterò". E ora attende un centrocampista

    Dopo una salvezza risicata, il Cagliari riparte con l’obiettivo di sempre, mantenere la serie A. Mica facile, se alle difficoltà di un campionato come quello italiano si aggiunge la questione stadio. Lo scorso anno il Cagliari doveva fare le valigie ogni volta, che si giocasse in trasferta e che si giocasse in casa, con le tende piantate a Trieste. Quest’anno si è tornato al “Rocco” per la Coppa Italia, ma dovrebbe essere pronto per il 2 settembre l’Is Arenas a Quartu. Nel frattempo, Ficcadenti prova a sollevare l’asticella: “La salvezza è l'obiettivo fisiologico da raggiungere, ma vorrei non ci si accontentasse. O meglio, io non mi accontenterò”.

    Esulta Pinilla: al Cagliari servono i suoi gol. LaPresse
    Esulta Pinilla: al Cagliari servono i suoi gol. LaPresse

    COSA E' CAMBIATO — A guardare il Cagliari di ieri e quello di oggi, qualche differenza c’è. Intanto, la difesa ha perso due pedine importanti come Canini (andato al Genoa dopo 7 anni in Sardegna) e soprattutto Agostini, non confermato dopo esser stato un pezzo di storia rossoblù. Al loro posto ci sono le certezze regalate da Rossettini e l’interrogativo del brasiliano Avelar, giunto in Italia dopo esperienze in Bundesliga e nel campionato ucraino. Ma la novità più grande è l’accantonamento del ruolo di trequartista, con Cossu spostato sulla fascia per un 4-3-3 classico. E se davanti Pinilla vuol dire fiducia, si spera anche nell’esplosione definitiva del gioiello di casa, Sau, tornato alla base dopo le 41 reti segnate nelle ultime due stagioni con Foggia e Juve Stabia. Detto questo, bene ricordare la conferma di due pezzi da novanta come Astori e Nainggolan.

    COME GIOCHERA' — Proprio le variazioni nel modulo offensivo rappresentano la curiosità più grande del Cagliari 2012-13. I rossoblù abbandonano il trequartista dietro le due punte, ma per Ficcadenti cambierà poco. Il tecnico punta sulle sovrapposizioni sulle fasce, con il coinvolgimento dei due terzini, Pisano a destra e Avelar a sinistra. Ma soprattutto chiede un salto di qualità a livello mentale. Accusato di essere un difensivista, l’allenatore al suo secondo anno cagliaritano, scrolla le spalle: “Per me è importante lavorare sulla mentalità. Deve essere vincente, con gli attaccanti che fanno i movimenti giusti, la difesa alta, anche a costo di correre qualche rischio. Perché questa squadra, nel suo dna, non ha il difendersi nella propria area”.

    COSA PUO' SUCCEDERE SUL MERCATO — In questi ultimi di giorni di mercato, il Cagliari starà alla finestra. L’organico è quasi a posto. Dovrà essere ceduto un attaccante, visto che uno tra Larrivey e Nenè potrebbe partire. Ma soprattutto c’è da rinforzare il centrocampo. Ceduto il portoghese Rui Sampaio, Ficcadenti attende un sesto centrocampista: “Ma la società sa di cosa c’è bisogno. E non bisogna aver fretta, perché la fretta aiuta solo a sbagliare”. Occhio al mercato sudamericano. 




     
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    IL CAGLIARI MINACCIA DI NON GIOCARE A TRIESTE
     
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    Cellino, assurda sfida alle istituzioni
    "Stadio chiuso? Venite comunque"

    CAGLIARI, 22 settembre 2012

    Il Cagliari, nonostante il divieto della prefettura, decide di aprire comunque le porte di Is Arenas. Il presidente: "Invitiamo gli abbonati e chi ha il biglietto a venire a sostenerci. Per noi la struttura è agibile e sicura"

    Il presidente del Cagliari Massimo Cellino. Ansa
    Il presidente del Cagliari Massimo Cellino. Ansa

    Il Cagliari lancia una assurda sfida alle istituzioni e decide, contro il comunicato ufficiale appena emesso dalla Prefettura, di aprire comunque le porte ai tifosi, in occasione della gara con la Roma. Una soluzione che arriva al termine di una settimana passata, come avvenuto prima della gara con l’Atalanta, tra riunioni, vertici e infiniti tira e molla. Da Viale La Playa assicurano che, proprio in occasione della gara con l’Atalanta, erano state date rassicurazioni per avere il pubblico con i giallorossi. E così ecco che la società ha iniziato subito a mettere in vendita i biglietti, oltre gli abbonamenti. Una mossa che il Prefetto cagliaritano Balsamo riteneva subito “azzardata”, in quanto non vi era ancora alcuna certezza sulla disputa della gara a Is Arenas, l’impianto di Quartu scelto dal Cagliari per sostituire il cadente Sant’Elia.

    PREFETTURA CONTRARIA — E a confermare i dubbi del Prefetto, le prime voci che parlavano di un Is Arenas non pronto e della possibilità addirittura di tornare al “Nereo Rocco” di Trieste. Soluzione che però il Cagliari, nonostante Trieste sia stata segnalata come sede principale in Lega al momento dell’iscrizione al campionato, non vuole più prendere in considerazione. Mercoledì, dall’ennesimo incontro in Prefettura, in tarda serata, la fumata grigia: Cagliari-Roma si giocherà a Quartu, ma a porte chiuse. Una soluzione che però non soddisfa il Cagliari, che torna a chiedere l’apertura di almeno due settori. Giovedì il Cagliari gioca a Is Arenas la partitella in famiglia e lo fa a porte aperte, con una trentina di tifosi che, a sorpresa, si accomodano in curva. Al termine le dichiarazioni di capitan Conti, quasi un appello: “Il Cagliari ha bisogno dei suoi tifosi e spero che le istituzioni cambino idea e lascino entrare il pubblico allo stadio”. Ma anche nell’ultimo incontro, svoltosi ieri sempre in Prefettura, il “no” all’apertura delle porte da parte della Commissione di Vigilanza era insuperabile.

    INDOMITO CELLINO — Ma da Miami il presidente Cellino dava l’ordine di insistere. E così, arriviamo al D-Day, questo sabato. Ancora un incontro fiume in Prefettura, presenti il Prefetto, il Sindaco di Quartu Mauro Contini e rappresentanti del Cagliari. Impossibile chiedere l’agibilità, per la quale serve prima una conformità progettuale dell’impianto che dovrebbe poi essere controllata dalla Commissione stessa, che si riunirebbe solo lunedì. Si cerca di dimostrare la sicurezza dell’impianto, ma anche stavolta il pressing del Cagliari viene arginato e, nel tardo pomeriggio, la Prefettura, con un nuovo comunicato, conferma: Cagliari-Roma si gioca a porte chiuse. Ma la storia infinita è solo agli inizi. Pochi minuti e sul sito del Cagliari appare un incredibile comunicato che ha tutti i connotati di una dichiarazione di guerra: “La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal presidente Massimo Cellino, i tesserati e tutti coloro che lavorano per essa, visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche e il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura. Questo atto, assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto”. Firmato: il Presidente Massimo Cellino. E adesso si attendono le mosse delle istituzioni e, magari, anche della Lega Calcio, che fin qui ha osservato in silenzio.




     
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    Cellino si scaglia sulla Roma
    "Baldini come un avvoltoio"

    CAGLIARI, 24 settembre 2012

    Nuovo comunicato del Cagliari che punta il dito sul d.g. giallorosso: "Ma sappiamo che non rappresenta lo spirito dei romanisti". Nessuna replica dalla capitale. E il numero 1 rossoblù da Miami attacca il presidente della Lega Beretta

    Il presidente del Cagliari Massimo Cellino. Ansa
    Il presidente del Cagliari Massimo Cellino. Ansa

    Dopo il lungo silenzio, Cellino parla. Da Miami, nella notte italiana. Prima con le dichiarazioni all'Ansa, con le frecciate ad Abete e le spiegazioni sulla decisione di chiamare i tifosi all'Is Arenas. Poi una serie di comunicati. Il primo, intorno alla mezzanotte, con cui il Cagliari rigetta la responsabilità per il rinvio della partita. E il secondo, addirittura alle 2 passate, con un duro attacco al presidente della Lega Beretta: "Stupisce che il Presidente della Lega non conosca i limiti del suo ruolo e con dichiarazioni del tutto fuori luogo detti i tempi, anticipi e si sostituisca al giudice sportivo che è organo terzo rispetto alla Lega. Confidiamo, quindi, che il dottor Tosel, contrariamente ad altri, nella sua inviolabile autonomia, comprenda quanto appare di solare evidenza: ovvero che Cagliari-Roma è stata rinviata a data da destinarsi dall'autorità prefettizia e quindi cancellata dal programma delle gare della quarta giornata del campionato di Serie A".

    Una veduta interna dello stadio Is Arenas. Ansa
    Una veduta interna dello stadio Is Arenas. Ansa

    AVVOLTOI — Con l'apertura di un'indagine della Procura Federale, infatti, a parere del Cagliari Calcio, come confermato dal legale della società Mattia Grassani in un'intervista a L'Unione Sarda, oggi sarebbe impossibile avere già un giudizio di primo grado con lo 0-3 a tavolino. Infine, ultimo comunicato, per ora, a inizio mattinata. Stavolta nel mirino finisce Franco Baldini: "La Società Cagliari Calcio comprende i principi del Signor Baldini pur non condividendoli, perché chi spera di avvantaggiarsi delle disgrazie altrui non può essere contraddistinto come tale. Se così fosse, a quel tipo di uomo di principi, il suo più appropriato stemma sarebbe quello dell'avvoltoio. Nonostante questa presa di posizione di Baldini, sappiamo che non rappresenta lo spirito dei romanisti, ai quali rimarremo sempre amici, in considerazione dei bei trascorsi e della lealtà che nel passato la nostra squadra ha avuto modo di apprezzare". E la Roma? Non intende rispondere. Meglio evitare polemiche.





     
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    Cellino: "Ho sbagliato
    Ora lascio il Cagliari"

    Milano, 26 settembre 2012

    Il presidente dopo lo 0-3 a tavolino con la Roma: "Mi dimetto per difendermi meglio. Ma non può pagare il club"

    Massimo Cellino, 56 anni, presidente del Cagliari dal 10 giugno 1992. Ansa
    Massimo Cellino, 56 anni, presidente del Cagliari dal 10 giugno 1992. Ansa

    “L’imputato” Massimo Cellino si difende. E per avere le mani più libere si dimette dopo 21 anni da presidente del Cagliari: “Ci ho pensato su ed è la cosa migliore da fare al momento. Venerdì conto di tornare in Italia e di incontrare il mio legale Mattia Grassani per valutare le mosse migliori. Ma questa brutta storia intanto mi obbliga a un passo così doloroso per me”.

    Quel comunicato suonava da atto di ribellione, era proprio necessario? 
    “Non voglio accampare scuse, ma c’è stata tanta confusione in quelle ore. E ha inciso anche la differenza di fuso orario, visto che a Miami ero informato in ritardo. Comunque io non volevo disattendere all'ordine prefettizio”.

    Ma a tutti è parso il contrario... 
    “Il mio invito a seguire Cagliari-Roma era rivolto ai soli abbonati, per il 70% donne e ragazzi”.

    Non volevo andare contro l’ordine del prefetto. C’è stata confusione...

    Gli ultrà, però, erano in fibrillazione. 
    “Questo lo sapevano benissimo anche all’Osservatorio del Viminale. Per questo s’è cercato sino alla fine di far disputare la partita per motivi di ordine pubblico. E anche per questo motivo non mi sembrava logica la soluzione delle porte chiuse”.

    Ormai il danno è fatto. Pentito? 
    “A mente fredda con quel comunicato ho commesso una leggerezza. Contrariamente a quanto si può pensare io le leggi le rispetto. Anche quelle del calcio. Per questa ragione sono pronto a difendermi in prima persona e a far valere i miei diritti. Di sicuro mi batterò perché le mie eventuali colpe non ricadano sul Cagliari e sui suoi tifosi che in questa storia del nuovo stadio stanno pagando da mesi”.

    Il presidente della Figc, Abete, e quello della Lega, Beretta, invocano la linea dura nei suoi confronti. 
    “Nessuno dei due mi ha chiamato in questi giorni per sentire la mia campana. Invece in pubblico hanno immediatamente espresso il loro sdegno, invocando duri provvedimenti. Non entro nel merito dell’autonomia della giustizia, mi limito a constatare che dev’esserci un fatto personale tra me e loro. Altrimenti non si spiegherebbe l’atteggiamento di entrambi”.

    Lei invece ce l’ha con la Roma. 
    “Peccato. Con la società giallorossa i rapporti sono sempre stati ottimi. In futuro temo di no. Comunque auguro a Baldini di vincere altre 10 partite in questa maniera: così può puntare allo scudetto...”.

    Abete e Beretta? Devono avercela con me. Baldini? Con 10 gare così vince lo scudetto

    Anche l’Uefa è scandalizzata per il caso Is Arenas. 
    “Secondo le norme europee nessuno stadio italiano otterrebbe l'agibilità. La mia sorpresa è che solo Cagliari meriti tante attenzioni”.

    Perché non siete tornati a giocare a Trieste? 
    “Se mi fosse stato chiesto di tornare al Rocco, mi sarei adeguato. Ma la Triestina ha deciso di giocare in casa in contemporanea con il Cagliari. Evidentemente loro non ci vogliono”.

    Resta un mistero: perché ha abbandonato il Sant'Elia? Non si poteva restare a Cagliari? 
    “È stato il mio obiettivo principale per mesi. I miei tecnici hanno provato invano a cercare un’intesa con il Comune, ma le vedute erano troppo diverse. Il sindaco nell'area del Sant’Elia voleva una struttura come il San Paolo: impossibile! Così il Cagliari è stato costretto ad emigrare. E devo dire grazie al primo cittadino di Quartu se ora abbiamo un futuro. Ma quanto ci stanno facendo penare”.




     
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    03/10/12 - 21.23

    Pulga: "Qui per salvarci e restare 6 anni"

    Dopo la guerra dello stadio, l'addio a Ficcadenti e il tira e molla sul nuovo allenatore, il Cagliari prova a recuperare un po' di serenità. Nel pomeriggio è stato presentato il nuovo tecnico: Ivo Pulga (nella foto Ansa del '92) ritrova la squadra che lasciò, da giocatore, 21 anni fa. Solo Pulga, una mossa per far capire che l'ex centrocampista è il tecnico, con Diego Lopez che figura come suo vice. "Come in tutte le equipe - spiega Pulga - ci confronteremo, diiscuteremo e decideremo. ma l'ultima parola sarà sempre la mia". Per il sostituto di Ficcadenti la gioia di un ritorno a Cagliari tanto desiderato: "E' sempre stato il mio sogno nel cassetto, poter tornare a lavorare qui. Il fatto che si sia avverato è la gioia più grande". E quando Cellino la ha chiamato, non ha avuto dubbi: "Non l'ho lasciato finire. Ho detto subito sì e sono salito sul primo aereo". Pulga, all'esordio su una panchina tra i pro (per lui solo la guida delle giovanili del Modena), vuole sfruttare al massimo l'occasione: "L'obiettivo principale è salvarci. E poi vorrei restare qui altri sei anni, come quando giocavo". Domenica c'è la sfida al Toro ("Li conosco bene, lo scorso anno come osservatore del Modena li ho visti 7-8 volte e non sono cambiati molto"), ma nessuna anticipazione su eventuali cambiamenti di modulo: "Il Cagliari ha una sua struttura da anni, non veniamo qui per rivoluzionarli. E la tattica la vedrete domenica, ora non dico nulla. Io e Lopez siamo due lavoratori. Punteremo sul lavoro per ripartire e lavoreremo sulla testa di un gruppo un po' depresso, per via dei risultati. Ma Ficcadenti ci ha lasciato una squadra in salute". Ma intanto, contro i granata è molto improbabile il recupero di Cossu. Il fantasista ha avuto una ricaduta all'adduttore sinistro e anche oggi è rimasto a riposo. Tutti in campo, invece, gli altri rossoblù, impegnati in una doppia seduta di lavoro. Domani pomeriggio nuovo allenamento, con una partitella in famiglia, per valutare i giocatori a disposizione.




     
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    Cagliari, c'è aria di crisi
    Due mesi senza stipendi


    Cagliari, 27 dicembre 2012

    Il d.g. Marroccu: "Gli investimenti per gli stadi e la mancata sponsorizzazione della Regione hanno costretto Cellino, per la prima volta, a tardare nell'onorare gli impegni coi giocatori"

    Bambole, non c'è un euro. Finite le feste di Natale, il Cagliari scopre che sotto l'albero c'è solo carbone. Ed ecco una conferenza per lanciare un grido d'allarme. Appuntamento nella sede della società, in viale La Playa. Non c'è il presidente Cellino, nel suo buen retiro di Miami, ma il direttore generale Francesco Marroccu: “Il presidente Cellino, nei suoi 20 anni di presidenza, aveva messo da parte un tesoretto, per la costruzione di uno stadio e per avere ambizioni. Ma le risorse sono finite”. Rapidi conti, per capire come sono state dissanguate le casse: “Il Cagliari, che non ha mai chiesto contributi, ha speso 10 milioni per l'acquisto dei terreni di Elmas, dove fare lo stadio. Investimento perso. Altri 8 milioni sono stati messi per lo stadio a Quartu, un impianto dove però non possiamo ancora giocare. E poi c'è stato il pignoramento da parte del Comune di Cagliari di circa 2 milioni e mezzo, pignoramento effettuato in Lega per presunti debiti non saldati, relativi agli anni 80 e 90. A questo – ha proseguito Marroccu – si deve aggiungere che nel mercato estivo, tra acquisti e riscatti, abbiamo chiuso con un saldo negativo di 10 milioni. E poi da sempre portiamo in giro il marchio della Sardegna, ma alle nostre richieste, non abbiamo avuto risposte dalla regione, per i contributi delle ultime due stagioni (circa 6 milioni). Ci sentiamo abbandonati e ci dobbiamo difendere soprattutto da chi, invece, dovrebbe sostenerci”.

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    Massimo Cellino, 56 anni, presidente del Cagliari. LaPresse

    GRIDO D'ALLARME — L'ultima ferita è quella che brucia di più: “Con la Juve abbiamo ricevuto lo schiaffo più grande. Ci siamo ritrovati a giocare la partita più importante, dal punto di vista degli incassi e dal punto di vista tecnico, in casa del nemico”. Marroccu è un fiume in piena, basta poco per farlo parlare: “Il Cagliari era e resta una società sana. Ma dopo tanti investimenti, ultimo Is Arenas, ci si ritrova con un pugno di mosche. Il mio è un grido di allarme, perché il presidente ha terminato le energie per combattere i mulini a vento e ci rendiamo conto che le battaglie più dure sono quelle da fare in casa nostra. La società continua a non aver debito, ma per la prima volta è in difficoltà per il pagamento degli stipendi”. E se dalla squadra sono arrivati solo risposte positive (“i giocatori sono stati i primi a sapere, ma sono persone serie”), ora il Cagliari dovrà fare quadrato al mercato: “La situazione è nota e quindi è già scattato l'assalto alla diligenza. Abbiamo avuto offerte per tutti e sarà un successo riuscire a trattenere i nostri big”. Astori, Nainggolan, Pinilla, Rossettini e tanti altri: “Da giorni ricevo tante chiamate, ma non rispondo... Abbiamo un posto libero per tesserare un extracomunitario, vedremo se ci sarà un'occasione. Ma al momento, puntiamo a non perdere i migliori. Quest'estate il presidente Cellino ha stracciato un accordo già raggiunto per cedere Astori ai russi per 15 milioni e ha convinto Nainggolan a prolungare il contratto. Ma adesso sarà dura”.

    QUESTIONE STADIO — Ora c'è solo una speranza: “Col Genoa vogliamo giocare a Is Arenas e avere il sostegno dei nostri tifosi. Tutti insieme dobbiamo remare nella stessa direzione. Spero che le amministrazioni si mettano una mano sulla coscienza”. E sulla questione stadio, Ivan Paone, responsabile della comunicazione, spiega: “Il 3 gennaio ci sarà un nuovo incontro con la commissione di Vigilanza. Il Cagliari sa quali sono gli interventi da fare (cabina elettrica, torre faro e via Olimpia dietro la curva Sud per il prefiltraggio). Ma siamo anche pronti a presentare un progetto alternativo. L'importante è avere l'agibilità per tutta la stagione. E ribadisco che la sicurezza è garantita ed era stata confermata dal GOS (Gruppo Operativo della Sicurezza), che due giorni prima della gara con la Juve, dopo un'ispezione, aveva dato il via libera”. In tutto questo, c'è una salvezza de centrare: “Sono ottimista – spiega Marroccu -. Abbiamo fiducia nei due allenatori e poi c'è Lopez che per tanti anni ha combattuto sul campo per centrare questo obiettivo. Siamo certi che la sua esperienza ci sarà d'aiuto. La squadra è completa e competitiva, ma è chiaro che sente il peso di una situazione esterna che non aiuta di certo”.


    Alberto Masu
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    Cagliari, Cellino arrestato per Is Arenas col sindaco e l'assessore di Quartu

    Cagliari, 14 febbraio 2013

    Blitz della Guardia Forestale in mattinata dopo le indagini relative all'agibilità dell'impianto: l'accusa sarebbe peculato e falso ideologico. Il sindaco Contini è stato trasportato in ospedale dopo un malore

    Massimo Cellino, 56 anni, presidente del Cagliari, nel carcere di Buoncammino. Ansa
    Massimo Cellino, 56 anni, presidente del Cagliari, nel carcere di Buoncammino. Ansa

    Clamorosi sviluppi nelle indagini relative allo stadio Is Arenas. Quando la situazione pareva ormai volgere verso la definitiva agibilità, questa mattina un blitz della Guardia Forestale ha portato agli arresti del presidente del Cagliari Massimo Cellino, del sindaco di Quartu Mauro Contini e dell'assessore ai Lavori Pubblici sempre di Quartu Stefano Lilliu. I tre sono stati condotti nel carcere cagliaritano di Buoncammino. Ma Contini, colpito da malore, è stato prelevato da un'ambulanza e ricoverato in ospedale.

    L'ACCUSA — Secondo le prime ricostruzioni, l'accusa - tentato peculato e falso ideologico - sarebbe legata all'utilizzo di parte di soldi destinati al piano integrato d'area per la costruzione dell'impianto della società rossoblù. Gli arresti seguono quelli che gli uomini della Forestale, dietro mandato della Procura di Cagliari, avevano fatto scattare lo scorso 29 novembre nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sullo stadio Is Arenas e che avevano visto finire in manette due dirigenti del comune di Quartu, Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, mentre per l'imprenditore Antonio Grussu erano stati disposti subito i domiciliari.

     
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    Is Arenas: uno stadio, mille guai
    L'odissea del Cagliari dal 1° aprile scorso

    Cagliari, 14 febbraio 2013

    L'idea di trasformare il piccolo campo sportivo di Quartu in uno stadio di serie A sembrava quasi realtà, ma sono emersi anche problemi di tipo paesaggistico

    Lo stadio Is Arenas continua a fare vittime e stavolta sono vittime eccellenti. Un blitz nella mattinata odierna ha portato a quelli che sono gli sviluppi estremi di una vicenda che non ha mai avuto pace. Intorno alle 8 gli agenti della Guardia Forestale hanno arrestato il presidente del Cagliari Massimo Cellino, il sindaco di Quartu Mauro Contini e l'assessore ai Lavori Pubblici di Quartu Stefano Lilliu. Per tutti l'accusa è di tentato peculato e falso ideologico. In questo momento i tre sono a disposizione dell'autorità giudiziaria, ma Contini, colpito da malore, è stato prelevato da un'ambulanza e ricoverato in ospedale.

    Una tribuna dello stadio Is Arenas. Ansa
    Una tribuna dello stadio Is Arenas. Ansa

    LA VICENDA — Questo è solo l'ultimo capitolo di un'odissea nata il 1° aprile dello scorso anno, quando con un colpo di teatro, il presidente rossoblù portò via il Cagliari dal Sant'Elia, per trasferirsi a Trieste e giocare al Nereo Rocco le ultime gare della stagione. Nel frattempo, visti i problemi legati alla costruzione dell'impianto a Elmas, ecco l'idea di trasformare il piccolo campo sportivo di Is Arenas, a Quartu, in uno stadio di serie A. Il via libera a maggio e da lì una corsa contro il tempo per avere lo stadio pronto per l'inizio del campionato. Impresa quasi impossibile, col Cagliari costretto a giocare a porte chiuse con l'Atalanta, con capienza limitata in altre occasioni e solo ultimamente con la piena disponibilità, anche se restano i buchi neri della gara con la Roma (sconfitta a tavolino) e la Juve (spostamento a Parma). E proprio ieri era stato dato un rinvio di altri 15 giorni, per poter valutare gli ultimi interventi, relativi alla via Olimpia e ottenere così l'agibilità definitiva.

    AREA PROTETTA — Tante polemiche, ma non solo. Perché da mesi la Guardia Forestale aveva avviato delle indagini per assicurarsi che l'impianto fosse in regola con il piano paesaggistico, visto che lo stesso si trova all'interno dell'area protetta dello stagno di Molentargius. Diversi fascicoli, indagini e, a dicembre, il primo clamoroso colpo di scena, con gli agenti della Forestale che facevano irruzione negli uffici del Comune di Quartu per arrestare due dirigenti, Pierpaolo Gessa e Andrea Masala. Con loro, agli arresti anche l'impresario Antonio Grussu, amministratore unico dell'Andreoni, società che lavorava all'impianto. Oggi, come detto, gli arresti eccellenti di Cellino, Contini e Lilliu. Per una vicenda che non finisce di riservare sorprese e un Cagliari sempre più nell'occhio del ciclone.

     
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