| Credo che il più grande errore nel votare ai referendum sia farne una questione personale contro il Premier di turno. Ci sono diversi motivi - almeno per me - nel votare "no" e non riguardano Renzi. Che spera sempre di esser al centro dell'attenzione, però sorry, stavolta no.
Voto "no" perché non credo che il problema risieda nel bicameralismo paritario (che poi non è così, perché Camera e Senato hanno composizioni diverse), anzi: lo trovo ancora un modo buono per arginare un esecutivo che con questa riforma esonderebbe che manco il Tevere nelle giornate di pioggia.
Non credo che la soluzione sia in un Senato ridotto a 100 unità e formato da persone che fanno un doppio lavoro. Non credo riuscirebbero così bene nell'impresa. E oltretutto - statistica, signori! - avremmo 100 posti che potremmo dare ad altre cento persone libere e che invece facciamo occupare da già impegnati e possibili inquisiti. Wow, la disoccupazione rappresentata in un'istituzione: fantastico.
Non credo che il problema risieda nell'istituzione Parlamento, bensì nella mentalità e nelle persone che lo popolano. Se passasse il "sì", gente come Cota o De Luca potrebbe sempre andare in Parlamento (un esempio del recente passato).
Non credo che il problema dei costi - che riguarda evasione fiscale e corruzione, ma a quello ancora non ci abbiamo pensato, vero? - si risolva nel Parlamento. E comunque se proprio vogliono optare per una sforbiciata, riduciamo di un terzo Camera e Senato, nonché a metà le indennità nette. Sarebbe un risparmio più immediato e con meno show mediatici.
Sono anche preoccupato del fatto che le competenze regionali in sanità passerebbero allo Stato. Ma siamo impazziti? Ci sono cose che solo la Regione può capire e gestire.
Per altro, sono preoccupato dal modo di dire "sì" che si sta verificando. Non è l'ultimo treno (costituzionale) che passerà, ne sono sicuro. Non è un do or die, mi dispiace: sapete quante riforme costituzionali sono state attuate o tentate? Non scherziamo.
Chiudo con un pensiero finale molto triste: si è criticato Benigni per il "sì" al Referendum. Posto che ognuno - se argomenta - ha il diritto di fare ciò che vuole, sono proprio le argomentazioni del regista a far spavento. Ha detto che "se vincesse il "no", sarebbe peggio della Brexit" (dimostrando una scarsa conoscenza geopolitica) e soprattutto: "Dico sì perché la parte della Costituzione che voglio sia tutelata è quella riguardante gli articoli fondamentali".
Benissimo, diamo un'occhiata.
Art. 1 - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro / Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto (AHAHAHAH. Come no: lo stesso che l'altro giorno ha avuto bisogno di una legge della Camera contro il caporalato per evitarlo. Come se la pubblica decenza non dovesse impedire già di per sé certe porcate).
Art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo (I casi Uva, Cucchi, Aldrovrandi lo dimostrano benissimo)
Art. 3 - È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese / Art. 8 - Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani (Mi sembra che il Vaticano abbia piena voce in capitolo, l'ultima volta che ho controllato: es. Comunione e Liberazione)
Art. 5 - La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali (come no: infatti continuano a esistere le Regioni speciali e intanto si cancella la materia esclusiva delle regioni per la sanità)
Art. 9 - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica (nella classifica delle risate più grandi sugli art. fondamentali della Cost., qui siamo al secondo posto: c'è di meglio)
Art. 11 - L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (numero uno senza rivali)
Art. 12 - La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni (...no, questa è giusta)
Quindi cosa stiamo difendendo con questa riforma? Non certo la Costituzione o una sua evoluzione. E gli articoli fondamentali li abbiamo ampiamente calpestati durante i decenni. Quindi? Questa riforma aumenta la governabilità? A me interessa un paese che sia rappresentato. La rappresentatività è la cosa più importante (motivo per cui preferirei anche il proporzionale puro al maggioritario) ed è ovvio che i signori dietro questa riforma non hanno a cuore la Costituzione. Magari hanno a cuore altro, ma non la Carta.
P.S.: Avrebbero potuto anche scorporare il quesito referendario e fare cinque schede diverse, no? Ma forse nelle varie presentazioni non avrebbe reso bene. |
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